
RIAgire: è questo che il cuore imprenditoriale dell’Italia ha fatto e farà.
Potevamo immaginare quale reazione avremmo avuto di fronte a un normale evento improvviso, questo sì.
Ma cosa saremmo stati in grado di fare in risposta a una crisi sanitaria devastante e planetaria, come quella causata dalla pandemia per il Covid-19, no.
Non potevamo saperlo.
In questa inconsapevolezza originaria sta la lezione più grande del nostro presente, l’orgoglio di chi siamo e la grandezza delle nostre azioni. Perché oggi, più di prima, sappiamo di che cosa siamo capaci.
Le aziende italiane sono capaci di osservare, pensare, progettare e cambiare in velocità la loro stessa essenza, per poi tornare ad agire, rispondendo “presenti” all’appello di una nazione che ha bisogno di loro.
Cambiare è possibile
Le aziende per dare una risposta e reagire di fronte alla crisi globale generata dalla pandemia per il Covid-19 hanno iniziato a dare non solo risposte concrete, ma lo hanno iniziato a fare velocemente. Il mondo dell’impresa si è reinventato a una velocità impensabile e non prevedibile nei tempi precedenti alla crisi che stiamo vivendo, per poter essere partecipe nella risoluzione e gestione di questa emergenza, non solo sanitaria.
Molte aziende nella fase iniziale della pandemia hanno riconvertito la propria produzione per partecipare alla produzione di beni di prima necessità per la gestione e contenimento della crisi sanitaria, da igienizzanti, a dispositivi di protezione personale, a ventilatori polmonari, etc. Altre hanno adottato iniziative a supporto delle proprie comunità e dei propri collaboratori.
Non abbiamo assistito solo a uno sforzo straordinario per contrastare l’emergenza, ma abbiamo assistito a una evidente prova che cambiare è possibile. Ed è possibile in tempi rapidi con un occhio attento e di riguardo alla sostenibilità per fondare insieme un nuovo sentire comune.

